Biographica. Le biografie degli scienziati italiani
Università degli Studi Roma Tre antonio.clericuzio@uniroma3.it
Sapienza Università di Roma maria.conforti@uniroma1.it
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Nel contesto italiano, la tradizione del 'ritratto' - sia nel senso della biografia, in antico vite, sottratte ai canoni moderni della verosimiglianza, che in quello dell'iconografia - ha una lunga storia che parte dal Rinascimento: si pensi alle opere di Paolo Giovio e alle Vite de’ Matematici di Bernardino Baldi. Il genere ebbe una notevole fioritura nell'Ottocento. Molte di queste vite o ritratti riguardano uomini, e poche donne, impegnati in attività di tipo scientifico. Paola Govoni, in Writing about Lives in Science: (Auto)Biography, Gender, and Genre (2014), ha fatto qualche anno fa il punto sulla questione, sottolineandone anche le implicazioni di genere. Govoni fa riferimento al dibattito, vivace soprattutto in ambito anglosassone, sulla nozione e praticabilità della biografia scientifica, cui si è guardato con sospetto nel Novecento (Thomas Söderqvist (ed.), The History and Poetics of Scientific Biography, Aldershot 2007). Insistere sulla vita anziché sulle opere degli scienziati è sembrato infatti a molti un derogare al principio dell’oggettività, della purezza (e dunque dell’anonimato) della pratica scientifica. Naturalmente una simile posizione non può essere oggi condivisa dallo storico, che vede nella raccolta di dati biografici assai più di una semplice prosopografia: l’occasione per una valutazione della pratica scientifica immersa in un contesto; ancora di più, l’occasione per la comprensione di un contesto storico attraverso le vicende degli uomini e delle donne che in quel tempo determinato hanno operato, informandolo e trasformandolo. Una delle direzioni più promettenti prese dalla ricerca storico-scientifica recente è quella degli usi delle raccolte biografiche per strategie di legittimazione e promozione di gruppi di ricercatori o discipline.
L'ampia produzione recente su biografia e autobiografia scientifica fornisce alcune preziose indicazioni metodologiche. La prima riguarda la distinzione, difficile ma necessaria, tra materiali strettamente autobiografici e di presentazione pubblica, e i cosiddetti ego-documents (diari, appunti personali, epistolari più o meno formali); e tra questi e il materiale di archivio, intendendo qui l’archivio come deposito di documenti riguardanti vicende istituzionali o attività di ricerca più o meno formalizzata, come nel caso dei quaderni di esperimenti o di laboratorio. La seconda riguarda la cautela da tenere nei confronti della 'fallacia astorica' e della memoria tràdita di non pochi protagonisti dell’attività scientifica, i quali tendono a proiettare naturalmente e ingenuamente una visione della propria impresa che è ‘presentista’ e whiggish, progressiva e/o celebrativa, come inscritta in una catena d’inevitabile ampliamento delle conoscenze e tesa a costruire una genealogia di eroi scientifici: “Ogni ricordo – si legge nell’Autobiografia scientifica di Einstein – appare alla luce del presente, e quindi in una prospettiva ingannevole”.
Per il contesto italiano, la letteratura secondaria sulla vita e sull’iconografia dello scienziato (dunque, indirettamente, sulla rappresentazione e percezione sociale della scienza) è ancora abbastanza scarsa. Negli ultimi anni la questione è stata invece affrontata per altri contesti nazionali; in Italia l'attenzione si è concentrata soprattutto sull'iconografia di 'eroi' della scienza, quali Leonardo o Galilei, Volta o Galvani, e poco o nulla sulle molte rappresentazioni di personaggi più umili o dediti a pratiche artigianali, quali i costruttori di strumenti o i chirurghi, per non citare che pochi esempi di professioni che in Italia sono state di primaria importanza, soprattutto tra il tardo Medioevo e gli inizi dell’età moderna. Riteniamo che la costruzione di questa visione d'insieme corrisponda a un orientamento nuovo nel panorama degli studi storico-scientifici in Italia.
Il progetto di un Archivio Biografico della Cultura Scientifica Italiana, volto a colmare le lacune del Dizionario Biografico degli Italiani di recente completato dall’Istituto per l’Enciclopedia Italiana, riflette questa impostazione riguardo ai protagonisti della scienza e delle tecniche del nostro Paese. All’origine vi è la constatazione che nel DBI il numero degli scienziati, medici, tecnologi sia relativamente scarso, ma anche che manchino biografie di personaggi, pur noti e importanti, che non avessero pubblicato opere scritte.
La sezione Biographica della rivista Scientia ha come scopo principale la pubblicazione di biografie delle ‘missing persons’, di scienziati italiani non presenti nel DBI. Gli studiosi che abbiano ricerche in corso, che abbiano constatato una lacuna informativa importante su questo o quel personaggio, o che si siano occupati di scienziati, medici, tecnici ancora viventi al momento della pubblicazione dei volumi, e dunque per questo esclusi dal DBI, sono incoraggiati a sottoporre a Scientia le loro biografie. Eventualmente si prevede anche la pubblicazione di biografie che integrino quelle presenti nel DBI, qualora queste fossero lacunose o risultassero superate da ricerche più recenti. L’ambito cronologico è compreso tra il secolo XI e il presente, e si prevede di pubblicare anche biografie di scienziati non nati nella Penisola ma che vi abbiano svolto la loro attività.
Non si tratta di una pura raccolta erudita. La nostra intenzione e la nostra speranza va nella direzione di un cambio di prospettiva; riteniamo infatti che queste ‘voci’ biografiche consentano, nel tempo, un'accumulazione di notizie sulle numerose, e spesso ancora non ben indagate, popolazioni di personaggi attivi in Italia nei diversi campi disciplinari, e che sono state per diversi motivi esclusi da una storiografia che si è in genere limitata a poche discipline e a un livello esclusivamente alto, colto, di scienza e pratica scientifica. Pensiamo che questa raccolta di dati prosopografici, che inevitabilmente aprirà prospettive nuove su contesti e attività ancora da scoprire, rientri tra i compiti istituzionali della Società Italiana di Storia della Scienza. A differenza delle voci del DBI, quelle pubblicate in Scientia, nella sua versione non solo cartacea, potranno includere materiale iconografico come ritratti, immagini di strumenti, o librario e archivistico, finalizzato a fornire ulteriori informazioni sullo scienziato in oggetto. Le voci saranno in ogni caso pubblicate come articoli, con un proprio DOI. Le biografie che saranno pubblicate in Scientia costituiscono una parte delle voci che saranno redatte nell’ambito del progetto.
Si presentano in questa sezione le prime biografie di scienziati italiani, che dovrebbero servire per integrare quelle già raccolte nel Dizionario Biografico degli Italiani. A breve dovrebbe partire il progetto Archivio Biografico della Cultura Scientifica Italiana, realizzato dall’ILIESI CNR in collaborazione con la SISS e con il Museo Galileo, che dovrà creare un data-base contenente voci articolate su diverse dimensioni, che si spera consenta non solo di gettare nuova luce su figure importanti e ben note, ma anche di portare all'attenzione degli studiosi e del pubblico le folte popolazioni di praticanti che hanno animato e reso possibile la vita scientifica nella Penisola. Prevediamo che il progetto darà modo di individuare, censire, catalogare, digitalizzare e quindi conservare un patrimonio di testi, documenti archivistici, visuali in senso lato (pittorici, ma anche fotografici e filmici). Per molto tempo si sono trascurati questi materiali, considerandoli fonte secondaria per la ricostruzione della storia della scienza. Li si assume invece come una risorsa preziosa: proprio la loro ‘soggettività’, apparsa per lungo tempo inaffidabile, li rende degni di attenzione. Questo vale soprattutto per l'età contemporanea, che rappresenta una delle lacune più vistose nella possibilità di ricostruire una scienza italiana – non nel senso nazionalistico e ristretto, ma in quello della ricostruzione delle persone al lavoro nello spazio geografico, linguistico e culturale del Paese.