N.1 2024 - Scientia | Giugno 2024

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Editoriale

Luigi Ingaliso

Università degli Studi di Catania

Erika Luciano

Università degli Studi di Torino

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La pubblicazione del terzo numero di Scientia, ad un anno dalla sua prima uscita, avviene in un momento di grande importanza per la comunità delle storiche e degli storici della scienza in Italia. Infatti, dopo quasi due anni di lavoro, il Ministero ha pubblicato il decreto per la definizione dei Gruppi scientifico disciplinari (in luogo dei vecchi Settori concorsuali), unitamente all’aggiornamento dei Settori Scientifico Disciplinari e delle relative declaratorie (Decreto Ministeriale n. 639 del 02-05-2024). A molti tutto ciò potrà apparire come un atto meramente formale, in realtà tutte le società scientifiche sono state chiamate a collaborare a questo processo di aggiornamento, e, nel nostro caso, ciò ha portato ad una revisione della denominazione del nostro ssd da M-STO/05 Storia della scienza e delle tecniche a PHIL-02/B Storia delle scienze e delle tecniche.

Scientia, proprio per impulso della governance della nostra Società, è stata perciò un laboratorio dove sperimentare, sia in fase di gestazione della rivista, sia durante il suo primo anno e mezzo di vita, l’aderenza della nuova declaratoria con l’articolazione delle varie rubriche presenti nel periodico. Proprio per questo, Scientia è diventata un vero e proprio manifesto vivente della nostra comunità.

Il primo numero del 2024 vuole sottolineare, ancora una volta, il profondo legame della Società con le realtà museologiche più significative per gli studi storico-scientifici in Italia. In particolare, la copertina di questo numero rimanda alle collezioni del Museo Galileo di Firenze e a uno strumento assai significativo per la nascita della scienza moderna: il termometro, esponendo alcuni esemplari utilizzati proprio dagli scienziati dell’Accademia del Cimento.

La sezione Studia propone tre interessanti saggi che analizzano aspetti singolari nella storia della scienza: il primo, è dedicato alla battaglia di Joseph Priestley in difesa del flogisto, riletta alla luce della concezione teologico-filosofica dell’illustre oppositore di Lavoisier; il secondo si muove nel solco dell’interdisciplinarità e mette in relazione le ricerche sulla fisica di John A. Wheeler con i suoi interessi per l’arte; infine, l’ultimo saggio, muovendo dalla considerazione di un’affinità tra le teorie atomistiche e la teologia protestante, vuole descrivere le caratteristiche di uno «stile calvino-atomista». Anche le altre rubriche presentano contributi assai originali. Nel caso di Did-acta, la vocazione sperimentale della rubrica si evidenzia con l’analisi di alcuni percorsi formativi sui temi del razzismo e del colonialismo, mentre in Patrimoni si prende in esame un inedito di Pietro Maria Cavina, erudito di Faenza del XVII secolo e cultore di astronomia. Infine, Biographica propone nuovi profili di illustri italiani e l’aggiornamento di voci esistenti nel Dizionario Biografico degli Italiani, come nel caso di Federico Commandino.

Desideriamo chiudere questa breve nota introduttiva, richiamando l’attenzione del lettore su due eventi che stanno caratterizzando la vita della nostra Società, ormai da diverso tempo. Il primo, Pagine di Storia della Scienza, è diventato un momento importante per discutere con gli autori delle loro recenti pubblicazioni. Il secondo, invece, è probabilmente lo snodo più importante per una società scientifica, cioè il convegno biennale nazionale a cui Scientia dedica un resoconto, proprio alla fine di questo numero. Il congresso Le radici del futuro. Tradizioni, innovazioni e sfide in storia della scienza (Bari, Università degli Studi Aldo Moro, 29 - 31 maggio 2024) ha registrato una partecipazione straordinaria di studiosi e di studiose testimoniando, ancora una volta, il cuore pulsante della nostra Società e la voglia di fare storia della scienza in Italia.

Buona lettura.

Luigi Ingaliso
Università degli Studi di Catania
Erika Luciano
Università degli Studi di Torino