N.2 2024 - Scientia | Dicembre 2024

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Argante Ciocci, Federico Commandino: Umanesimo matematico e rivoluzione scientifica

Davide Pietrini

Università di Urbino davide.pietrini@uniurb.it

Con un’appendice di Anna Falcioni e Vincenzo Mosconi, Federico Commandino nelle fonti notarili urbinati. Regesto documentario.

Urbino, Urbino University Press, 2023, p. 421.

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All’alba del Cinquecento a Urbino nasceva Federico Commandino, uno dei più importanti studiosi del secolo e uno dei principali interpreti del cosiddetto umanesimo matematico. Per umanesimo matematico si intende quel movimento culturale sviluppato tra il XV e il XVI e contrassegnato da una pervasiva attività di restaurazione della letteratura matematica antica. Il lavoro di Commandino di recupero dei testi non fu solo filologico, cioè realizzato mediante traduzioni più rigorose e le eliminazioni delle interpolazioni, ma riguardò anche il contenuto matematico, attraverso la correzione delle proposizioni e delle dimostrazioni matematiche rese incomprensibili e incoerenti a causa delle errate trascrizioni e interpretazioni.

La figura di Commandino può essere a buon diritto collocata tra le fila dei grandi matematici che hanno favorito la cosiddetta rivoluzione scientifica. Il lavoro filologico e matematico, avvenuto perlopiù in lingua latina, sui testi di Tolomeo, Euclide, Archimede, Pappo, Erone e Apollonio da parte di Commandino ha permesso a intellettuali come Galileo, Kepler, Descartes e Newton di comprendere e poi utilizzare i testi più importanti della matematica antica.

Il libro di Argante Ciocci, che contiene un’appendice di Anna Falcioni e Vincenzo Mosconi molto ricca di dati archivistici sulla famiglia Commandino, è lontano dall’essere solo un resoconto biografico del matematico urbinate, come il titolo sembra far intendere. Ciocci fa molto di più. L’autore, tenendo ben presente il contesto storico-scientifico del tempo e la letteratura secondaria sul tema, ricostruisce il processo di traduzione dei classici della matematica messo in atto da Commandino tramite, finalmente, l’individuazione delle fonti e un’analisi minuziosa dei contenuti. Con grande senso critico Ciocci si orienta nella letteratura primaria e secondaria sul tema, mostrando una raffinata padronanza di tutte quelle competenze storiche, filosofiche, linguistiche e matematiche che sono richieste per esaminare una figura complessa come quella di Commandino. L’autore non solo organizza coerentemente alcuni dei suoi studi pubblicati sul tema, ma allo stesso tempo li supera proponendo un prodotto editoriale originale. Mediante l’esame di nuovi documenti e un’accurata visione d’insieme, Ciocci illustra in maniera innovativa l’evoluzione del lavoro di Commandino e l’impatto di quest’ultimo nella rivoluzione scientifica.

Il volume ospita un primo capitolo introduttivo nel quale si definisce il contesto storico, culturale e scientifico dell’umanesimo matematico, all’interno del quale si inserisce il lavoro dell’urbinate. Nei capitoli successivi, Ciocci ricostruisce l’opera filologica e matematica di Commandino mediante l’analisi dei manoscritti e delle edizioni a stampa. L’ultimo capitolo, invece, è dedicato alla fortuna delle edizioni curate da Commandino e alla loro funzione imprescindibile nella rivoluzione scientifica. Quest’ultima parte è molto importante, in quanto mostra con estrema lucidità il ruolo dell’opera commandiniana nella formazione dei protagonisti della rivoluzione scientifica. Ciocci spiega come l’eredità di Commandino abbia avuto una risonanza europea: grazie alle sue traduzioni, figure come Galileo Galilei, Luca Valerio, François Viète, Johannes Kepler, Simon Stevin, Bonaventura Cavalieri, René Descartes e Isaac Newton poterono dare il loro contributo facendo progredire le scienze matematiche. Le traduzioni di Commandino favorirono la rinascita e lo sviluppo di discipline che avrebbero caratterizzato la stessa rivoluzione scientifica come la prospettiva, la gnomonica, la centrobarica, l’ottica, la geometria delle sezioni coniche, la teoria delle proporzioni, lo studio delle macchine e, per certi versi, l’algebrizzazione della geometria. Quello di Ciocci è un lavoro di grande portata che spazia dalla contestualizzazione storica dell’opera del matematico urbinate alle scelte filologiche, fino ad arrivare alle implicazioni scientifiche delle sue traduzioni. Del resto, nell’opera di Commandino filologia e matematica sono profondamente connesse. Il lavoro editoriale dell’urbinate si inserisce in un periodo storico molto particolare, nel quale si tenta di dare forma a un lessico scientifico ancora privo di rigore. Il processo di traduzione, in effetti, implica da sempre delle scelte che possono essere linguistiche, estetiche o che privilegiano la coerenza e la comprensibilità del contenuto. Commandino ne era consapevole e, come dimostra Ciocci, la sua stella cometa era la coerenza matematica delle sue traduzioni. Gli allievi di Commandino perpetueranno il lavoro del maestro. Guidobaldo del Monte e Bernardino Baldi, per citare i più noti, lasceranno anche un’impronta indelebile sia nello studio delle macchine semplici e della prospettiva sia nella narrazione dell’importanza della matematica, quale strumento di sviluppo culturale e politico.

Il libro di Argante Ciocci entra di diritto tra le grandi monografie dei protagonisti della rivoluzione scientifica, scrivendo di fatto una nuova pagina fondamentale di storia della scienza. Il volume Federico Commandino. Umanesimo matematico e rivoluzione scientifica, con un’appendice a cura di Anna Falcioni e Vincenzo Mosconi, Federico Commandino nelle fonti notarili urbinati. Regesto documentario ci permette di comprendere finalmente l’importanza del lavoro del matematico urbinate e quali autori abbia influenzato, aggiungendo un ulteriore e sostanziale tassello nell’ambito della genesi della rivoluzione scientifica.