N.2 2024 - Scientia | Dicembre 2024

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Filippo Rho (Torino, 1856 - Torino, 1935)

Costanza Bonelli

Università degli Studi di Roma Tor Vergata costanza.bonelli@gmail.com

Received 10/05/2024 | Accepted 16/05/2024 | Published online 09/12/2024

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Filippo Rho nasce a Chieri (Torino) il 20 febbraio 1865. Si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Torino nel 1880, anno in cui entra a far parte della marina militare con il grado di medico di 2ª classe. Compie la sua prima esperienza come medico di bordo sulla nave Caracciolo, tra 1881 e 1884, in un viaggio di esplorazione «intorno al mondo» che tocca America del Sud, Asia, Oceania e Medio Oriente passando per il primo possedimento coloniale italiano, Assab [De Amezaga, 1885-1886] [Rho, 1886a] [Rho 1886b] [Rho, 1889] [Rho, 1890] [Rho, 1892]. La missione è parte integrante delle iniziative promosse dalla marina militare nell’Italia post-unitaria, in cui si sommano progetti a sostegno degli emigrati italiani, disegni di impianto di colonie penali, studi naturalistici e tentativi di espansione coloniale [Mariano, 1998] [Dimpflmeier, 2012-2013] [De Napoli, 2024].

Tra febbraio e giugno 1886 Rho presta servizio a Massawa, a seguito delle truppe italiane inviate nel Mar Rosso per la conquista dei territori che formeranno, anni più tardi, la colonia Eritrea. Per più di tre mesi è assegnato alla nave ospedale Garibaldi, trasformata l’anno precedente in ospedale galleggiante e ormeggiata al largo di Massawa. Nel 1887 si imbarca sulla nave Vittorio Emanuele per una crociera nel Mare del Nord, dedicata all’istruzione degli allievi dell’Accademia navale. Nel biennio 1894-96 è nominato assistente onorario presso la Clinica chirurgica di Roma e ottiene l’abilitazione all’insegnamento della patologia speciale medica presso l’Università della capitale[1].

I suoi studi, frutto della permanenza oltremare, confluiscono nel volume Massaua: clima e malattie, promosso dalla Direzione del servizio sanitario della marina militare nel 1894 [Rho, Pasquale, Petella, 1894]. Il testo, scritto con Alessandro Pasquale e Giovanni Petella, si presenta come un compendio delle ricerche condotte in quegli anni sulla fisionomia «patologica» dei territori italiani [Rho, 1886c] [Pasquale, 1889] [Pasquale, 1891]. Al centro vi è la trattazione delle affezioni che colpiscono gli europei, prima preoccupazione dei medici coloniali, impegnati nella salvaguardia dell’efficienza del corpo di spedizione più che nella cura della popolazione locale. L’opera sarà distribuita come omaggio ai membri dell’XI Congresso Medico Internazionale tenutosi a Roma nel 1894.

Due anni dopo, nel 1896, esce il primo manuale italiano di ‘patologia esotica’ ad opera del medico piemontese [Rho, 1896a]. Il volume – intitolato Malattie predominanti dei paesi caldi e temperati – rappresenta unicum nel panorama degli studi italiani, fino a quel momento privo di opere di sintesi sulla letteratura straniera aggiornata alle teorie emergenti della patologia tropicale. La familiarità di Rho con il vasto panorama degli studi internazionali non è che l’esito delle dinamiche di circolazione dei saperi tra i diversi contesti di dominazione, testimonianza della dimensione transnazionale alla base del nuovo campo di ricerca legato all’espansione europea.

Già a fine secolo il medico piemontese aveva iniziato a confrontarsi con le dinamiche internazionali del nuovo campo di studi, che in quegli anni conosceva un processo di istituzionalizzazione in alcuni paesi europei [Neill, 2012]. Nel 1899 Rho partecipa al congresso annuale della British Medical Association, per assistere ai lavori della sezione di medicina tropicale appena inaugurata [Rho, 1899] Nota n.3. Nell’agosto del 1900 rappresenta la marina come delegato ai convegni internazionali di medicina e di igiene tenutisi a Parigi. Nel 1907 prende parte al XIII Congresso internazionale della Croce Rossa a Londra.

A cavallo tra i due secoli Filippo Rho si farà promotore, attraverso i suoi studi, di un vero e proprio trasferimento verso la penisola del sapere medico elaborato nel contesto di altri imperi coloniali. Questo anche in ragione delle modalità di sviluppo del colonialismo italiano, che vede i militari in un ruolo di primo piano sia nella fase di conquista che di consolidamento del dominio. Impegnati nell’elaborazione di una medicina della colonizzazione e dell’emigrazione, gli ufficiali sanitari della marina saranno dunque i primi a operare oltremare, avviando un’osservazione sistematica della fisiologia del corpo europeo e di quello indigeno ai ‘tropici’ [Bonelli 2019-2020] [Capocci, Cozzoli, 2024].

Filippo Rho concentrerà in particolare i suoi studi sul concetto di acclimatazione, aggiornandolo alle teorie della batteriologia, attraverso un dialogo costante con gli studi di Christiaan Eijkman, dedicatosi, in Indonesia, all’analisi della fisiologia degli europei a confronto con i meccanismi funzionali delle popolazioni indigene [Rho, 1896a, p. 689-760] [Rho, 1909]. Allontanandosi dalle teorie climatiche a lungo dominanti nell’analisi medica, Rho individuerà nell’igiene la chiave per il successo dell’adattamento del bianco oltremare, minimizzando l’importanza del clima come fattore morboso. L’acclimatazione è, secondo il medico piemontese, una questione di igiene [Mariotti Bianchi, 1933-34, p. 970].

In Italia, Rho gioca inoltre un ruolo cruciale nel processo di legittimazione della medicina tropicale come disciplina. A inizio Novecento è incaricato di tenere i primi corsi universitari di patologia esotica della penisola, organizzati presso l’Università di Napoli [Rho, 1903] [Dröscher, 2002]; nel 1907 è nominato direttore dell’ospedale militare di Venezia e, l’anno successivo, responsabile dell’ospedale marittimo di Napoli, dove si trova, nel 1911, ad affrontare un’epidemia di colera, malattia esportata nello stesso anno dagli italiani in Libia. Nel 1908 era stato designato vicepresidente della prima Società di igiene e di medicina coloniale, promossa da Angelo Celli [Ai lettori, 1908]. La società riuniva medici militari attivi nelle colonie italiane come pure sanitari operanti nei contesti di emigrazione italiana, secondo la tipica sovrapposizione della medicina coloniale italiana di età liberale, in cui le patologie ‘esotiche’ e le ‘malattie dell’emigrazione’ figurano come parte integrante di uno stesso quadro analitico. In quegli anni Rho traduce in italiano il manuale di Karl Mense, Handbuch der Tropen-Krankheiten, opera di riferimento per gli ufficiali sanitari interessati alla patologia coloniale, arricchita di nuovi capitoli dedicati all’acclimatazione, ai veleni esotici di origine vegetale, al colpo di calore [Mense, 1906-1909] [Rho, 1906] [Rho, 1909].

Durante la guerra italo-turca, su incarico dello Stato maggiore della Marina Militare, elabora un prontuario di igiene per la prevenzione delle malattie infettive, destinato ai soldati inviati oltremare, inserendosi nel quadro delle pratiche di diffusione dei principi dell’igiene coloniale [Rho, 1912a]. Al termine della prima fase del conflitto, è nominato direttore della rivista «Annali di medicina navale» che, dal 1908, aveva mutato il titolo in «Annali di medicina navale e coloniale», segnale dell’attenzione sempre maggiore guadagnata dai temi coloniali nel contesto dei saperi medici della marina. Nel corso dei primi anni della guerra, la rivista si concentrerà sulla divulgazione dell’operato dei sanitari impegnati in Libia durante le operazioni di conquista.

In quegli anni, dalle pagine del periodico, Rho promuove i metodi della vaccinazione antitifica – sperimentati a fine Ottocento in India sulle truppe indigene, utilizzati dalla Germania durante la guerra contro gli Herero e applicati dai francesi in Marocco nel 1912 [Gradmann, Harrison, Rasmussen, 2019] – per contrastare un’epidemia diffusasi tra i soldati del corpo di spedizione libico. I primi interventi di inoculazione contro la febbre tifoide sono attuati nel giugno 1913 tra i marinai della base di Tobruk – con parere favorevole di Angelo Celli – e ripresi dall’esercito per i contingenti di stanza nel territorio libico [Rho, 1912b] [Rho, 1914b]; a testimonianza del ruolo di laboratorio svolto dallo spazio coloniale per le pratiche della medicina batteriologica, la vaccinazione antitifica sarà estesa, durante il primo conflitto mondiale, a tutte le truppe italiane [Bonelli, 2019-2020].

Nel corso della Grande Guerra Filippo Rho è nominato capo dell’Ispettorato di sanità militare marittima, carica che mantiene fino al 1920. Alla fine del conflitto partecipa, nel 1919, come delegato italiano, alla seconda conferenza di medicina generale promossa dall’Inghilterra [Rho, 1919b], prendendo parte al processo di ridefinizione dei caratteri dell’azione sanitaria internazionale, sempre più regolata, nel dopoguerra, dallo scambio di informazioni scientifiche e dalla centralità accordata all’expertise medica rispetto a quella diplomatica [Rasmussen, 2016].

Nel 1928 è nominato socio onorario, assieme ad Aldo Castellani, della seconda società di medicina coloniale inaugurata in Italia, questa volta per iniziativa di Umberto Gabbi. Negli anni Trenta sarà redattore, con Castellani, di sedici voci dell’Enciclopedia Treccani, svolgendo un ruolo chiave nella diffusione dei temi della medicina tropicale al di fuori della comunità scientifica e nella loro volgarizzazione presso un pubblico sempre più interessato alle questioni coloniali. Sono questi gli anni della piena istituzionalizzazione della disciplina permessa e sostenuta dalla centralità accordata dal regime fascista alla politica coloniale [Bonelli, 2019-2020].

Filippo Rho muore a Pecetto (Torino) il 26 luglio del 1935.

Archivi

Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare (AUSMM), Biografie Ufficiali marina militare, Filippo Rho R1 9.

Opere

1886a = Note di geografia medica raccolte durante il viaggio di circumnavigazione della R. Corvetta Caracciolo (1881-84), «Annali di medicina navale», (1886), n. 1-2-3, p. 27-41, 144-162, 272-280.

1886b = Le fattorie da zucchero e la colonizzazione agricola della costa peruviana: dalle note di un viaggio di circumnavigazione sulla R. Corvetta Caracciolo, «La rassegna nazionale», 32 (1886), n. 8, p. 485-518.

1886c = Contribuzione allo studio delle piressie più comuni a Massaua (Ospedale galleggiante Garibaldi, diretto dal medico capo di 1. classe Riccardo Bassi), Roma, Tip. Voghera Carlo, 1886.

1889 = Le isole della società e gl’indigeni della Polinesia. Note del viaggio sulla “Caracciolo”, «Rivista marittima», luglio-dicembre (1889).

1890 = A traverso l'Arcipelago Malese, Firenze, M. Cellini, 1890.

1892 = Un mese nell’isola di Ceylan: dalle note di un viaggio intorno al mondo, «Rivista Marittima», (1892).

Rho, Pasquale, Petella, 1894 = Rho Filippo, Pasquale Alessandro, Petella Giovanni, Massaua. Clima e malattie. Studii, Roma, Bertero, 1894.

1896a = Malattie predominanti nei paesi caldi e temperati, Torino, Rosemberg & Sellier, 1896.

1896b = La malaria; secondo i più recenti studi, Torino, Rosemberg & Sellier, 1896.

1899 = La sezione di malattie tropicali e l’ordinamento dei servizi sanitari militari al Congresso dell’associazione medica britannica (Portsmouth, Agosto 1899), in Ministero della marina, Relazioni degli ufficiali sanitari inviati dal Ministero, Roma, Tipografia Ditta Ludovico Cecchini, 1899.

1901a = I progressi nella ventilazione delle navi da guerra e nelle caldaie marine sotto l’aspetto igienico. 12. Congresso internazionale di medicina, 10. Congresso internazionale d’igiene e demografia, Parigi, Agosto 1900, supplemento di «Annali di Medicina Navale», (1901), n. 1.

1901b = Sulle moderne navi ospedale, «Annali di medicina navale», (1901), n. 6.

1901c = L’infezione mista tifica e malarica, «Annali di medicina navale», 2 (1901), n. 6.

1903 = L’espansione italiana e gli studi di medicina tropicale. Prefazione al corso di Patologia esotica (Scuola di sanità marittima coloniale), «Annali di medicina navale», I (1903), n. 3- 4.

1905 = Intossicazioni da veleni esotici d’origine vegetale, «Annali di medicina navale», (1905), n. 6.

1906 = Intossicazione da veleni esotici d’origine vegetale, in Trattato delle malattie dei paesi tropicali. Prima traduzione italiana con note, aggiunte e nuovi capitoli, a cura di Carl Mense, traduzione a cura di Ernesto Bertarelli e di Filippo Rho, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1906.

1908a = La malattia del sonno. Le recenti conferenze internazionali su essa, Roma, Tipografia dell’Unione Cooperativa Editrice, 1908.

1908b = Relazione sulla patologia medica e veterinaria nelle nostre colonie, «Bollettino della Società Italiana di Medicina e d’Igiene coloniale», (1908), n. 3.

1909 = Igiene e acclimatazione nei paesi caldi, in Trattato delle malattie dei paesi tropicali. Prima traduzione italiana con note, aggiunte e nuovi capitoli, vol. IV, a cura di Karl Mense, traduzione a cura di Ernesto Bertarelli e di Filippo Rho, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1909.

1910 = Il progresso igienico nei paesi tropicali: quale risulta dalle statistiche sanitarie e demografiche, Tip. L. Cecchini, 1910.

1911 = Casuistica traumatologica dei feriti di Messina ricoverati e curati nell’ospedale dipartimentale di Napoli, Roma, Officina poligrafica italiana, 1911.

1912a = Per l’educazione igienica dei militari in Libia, «Annali di medicina navale e coloniale», 2 (1912), n. 3, pp. 297-306.

1912b = La vaccinazione antitifica fra i militari per la profilassi del tifo nella Libia, «Annali di medicina navale e coloniale», (1912), n. 1.

1912c = La vita e l’opera del dottor Paolo della Cella. Naturalista viaggiatore, antesignano degli studi sulla Libia. Medico capo della Real marina Sarda, «Annali di medicina navale e coloniale», (1912), n. 1.

1912d = Il regime alimentare dei militari in rapporto ai moderni concetti sulla fisiologia dell’alimentazione, «Annali di medicina navale e coloniale», 2 (1912), n. 4, p. 430-434.

1914a = Per la riforma della razione alimentare in uso nella R. marina, «Annali di medicina navale e coloniale», 1 (1914), n. 1, p. 5-64.

1914b = Che cosa ha fatto la Regia marina per l’obbligatorietà della vaccinazione antitifica nei militari, «Annali di medicina navale e coloniale», (1914), n. 4.

1915a = Mezzi di trasporto per feriti e infermi della nostra marina, Roma, Officina Poligrafica Italiana, 1915.

1915b = I servizi sanitari nella guerra navale, Milano, F. Vallardi, 1915.

1915c = Gli inconvenienti della tintura di iodio, per l’applicazione del metodo Grossich, ed i suoi sostitutivi in chirurgia di guerra, Roma, Officina Poligrafica Italiana, 1915.

1915d = Nuovi mezzi di offesa nella guerra attuale, Roma, Officina Poligrafica Italiana, 1915.

1915e = Illustrazione di alcuni oggetti del Materiale sanitario della R. marina, supplemento di «Annali di medicina navale e coloniale», (1915).

1915f = La razza bianca e la conquista igienico-sanitaria della zona tropicale. Conferenza tenuta alla Scuola di Sanità militare Marittima, «Annali di medicina navale e coloniale», (1915), n. 2.

1915g = L’alimentazione del soldato di terra e di mare in pace e in guerra, «Annali di medicina navale e coloniale», 1 (1915), n. 6.

1916 = L’ acqua ossigenata in chirurgia generale e speciale ed in chirurgia di guerra, Roma, Officina Poligrafica Italiana, 1915.

1918 = Raffaele Paolucci: l’eroe del corpo sanitario militare marittimo, «Annali di medicina navale e coloniale», (1918), n. 3-4.

1919a = Insegnamenti della guerra in materia di alimentazione, «Annali di medicina navale e coloniale», (1919), n. 1.

1919b = L’importanza della profilassi chininica nella lotta antimalarica in guerra - Comunicazione fatta alla Commission sanitaire interallié a Parigi (Marzo 1919), presieduta da Santoliquido, «Annali di medicina navale e coloniale», (1919), n. 3-4.

1928a = Cognizioni recentemente acquisite circa le vitamine antiberiberica e antipellagrosa, «Giornale italiano di malattie esotiche e tropicali ed igiene coloniale», (1928), n. 2.

1928b = Il contributo degli italiani agli studi di patologia esotica: relazione letta al 1. Congresso della Società italiana di medicina ed igiene coloniale, «Giornale italiano di malattie esotiche e tropicali ed igiene coloniale», (1928), n. 7.

1928c = La diffusione della lebbra e la sua cura, «Giornale italiano di malattie esotiche e tropicali ed igiene coloniale», (1928), n. 6.

1928d = La malattia del sonno e il contributo italiano alla sua conoscenza, «Nuova Antologia», 260 (1928), p. 518-534.

1929a = La lotta contro l’anchilostomiasi. Problema nazionale e mondiale e più specialmente tropicale, «Rinnovamento medico», 7 (1929), n. 11.

1929b = L’importanza economica e sociale degli studi di patologia esotica, «Giornale italiano di malattie esotiche e tropicali ed igiene coloniale», (1929).

1929c = Per gli studi di medicina coloniale in Italia, «Rivista delle colonie italiane», 3 (1929), n. 12.

1931a = L’adattabilità degli europei ai climi caldi. Conferenza tenuta l’8 maggio 1930 alla Sezione torinese dell’Istituto coloniale fascista, «Giornale italiano di malattie esotiche e tropicali ed igiene coloniale», (1931), n. 1.

1931b = Ancora sulla questione dell’acclimatamento degli europei nei paesi caldi, «Annali di medicina navale e coloniale», 1 (1931), 5-6.

1932a = Nephritis, nephrosis, and the characteristic hepato-nephrosis of yellow fever, «Journal of tropical medicine and hygiene», (1932).

1932b = Rho F., Peyote (Pellote) o Mescal. La pianta che riempie gli occhi di meraviglie, «Annali di medicina navale e coloniale», (1932), n. 1-2.