Vol. 2 n°2 - Scientia | Dicembre 2024

Articoli

Fabrizio Buldrini, Michele Lussu, Umberto Mossetti, Juri Nascimbene

Le orchidee di Ulisse Aldrovandi: interesse scientifico ed estetico per queste piante nella prima età moderna

Patrimoni

Costanza Bonelli

Filippo Rho (Torino, 1856 - Torino, 1935)

Biographica

Daniele Musumeci

Alessandro Iannace, Storia della Terra

Recensioni

Pier Daniele Napolitani

Enrico Giusti (1940-2024)

Ricordi

Manuel De Carli

Ornella Pompeo Faracovi (1946-2023)

Ricordi

Editoriale

Con la pubblicazione del quarto numero di Scientia si chiude il secondo anno di vita della nostra rivista e non è velleitario tracciare un primo bilancio di questa avventura. Ci eravamo riproposti di aprire lo sguardo di Scientia ad un orizzonte di massima ampiezza, che abbracciasse la storia delle conoscenze scientifiche su natura, essere umano, ambiente, pratiche di costruzione e socializzazione dei saperi tecnico-scientifici e loro dimensione pubblica e comunicativa, declinate con la massima pluralità di approcci e prospettive metodologiche. Possiamo dire – speriamo senza essere tacciati di arroganza – di non aver tradito la promessa fatta ai lettori.

La polisemia di contenuti, la polifonia di voci e storie, l’intreccio di narrative e traiettorie che ha contraddistinto i primi tre numeri si ritrova in questo ultimo, a partire dalla sezione Studia i cui saggi, in una prospettiva interdisciplinare, mettono in risonanza lo sviluppo del sapere scientifico e tecnico con le geometrie variabili di tre diversi contesti sociali, istituzionali e politici. Marco Bresadola, ricostruendo la vicenda dell’alluvione del Po del maggio 1872, ci invita a riflettere sulla percezione e comunicazione del rischio idrologico nel bacino del Po, non solo nella dimensione storica ma anche nel momento attuale, al fine di promuovere la conoscenza del territorio e la capacità di resilienza delle popolazioni coinvolte. Arrigo Pisati analizza tre esperimenti condotti da Teodoro Bonati, volti a studiare il rapporto tra la resistenza, opposta dall’acqua al moto di un oggetto, e la profondità, alla luce delle carte manoscritte del matematico custodite presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara. Paola Redemagni, infine, valorizza la figura di Francesco Savorgnan di Brazzà, giornalista, scrittore, pioniere dell’aviazione, divulgatore e protagonista del dibattito nazionale per la costituzione di un Museo tecnico-scientifico in Italia negli anni Trenta, conducendoci a riflettere sulla necessità di tutela del patrimonio tecnico-scientifico.

E su un patrimonio di estremo fascino – 20 specie diverse di orchidee raccolte da Ulisse Aldrovandi e preservate nel suo erbario – verte il contributo di Fabrizio Buldrini, Michele Lussu, Umberto Mossetti, Juri Nascimbene, che ci guidano alla scoperta dell’opera di esplorazione floristica del territorio felsineo compiuta da Aldrovandi, restituendo suggestivamente, attraverso le sue splendide tavole, il fascino esercitato dalla famiglia delle orchidacee sui botanici rinascimentali.

Anche quello di Leonardo Aldegheri, per la sezione Did-acta, è un percorso alla scoperta. Scoperta, in questo caso, di una realtà museale creata all’interno del liceo scientifico Messedaglia di Verona: una collezione di strumenti antichi di fisica che visitiamo ‘con gli occhi della mente’ attraverso le descrizioni di alcuni pezzi particolarmente significativi.

L’eclettismo culturale è la cifra che accomuna le quattro voci della rubrica Biographica: Leonardo Garzoni, i cui Due trattati sopra la natura, e le qualità della calamita rappresentano il primo esempio di trattazione scientifica dei fenomeni magnetici; Filippo Rho, medico della marina militare e specialista di medicina tropicale; Paolo Graziosi studioso poliedrico di antropologia, paleoantropologia, etnologia e paletnologia e Italo Archetti, che svolse un ruolo di primo piano nella ricerca virologica internazionale, per i suoi studi sull’influenza e la poliomielite, dando impulso al controllo e alla standardizzazione dei vaccini virali, e ai programmi di immunizzazione.

Nell’anno che volge a termine, la nostra comunità ha vissuto momenti di gioia (desideriamo in particolar modo citare i giorni del Congresso della ESHS, a Barcellona, al quale la delegazione italiana ha partecipato in modo estremamente attivo e coinvolgente) ma è stata anche purtroppo colpita da tre lutti. Enrico Giusti, Pietro Omodeo, e Ornella Pompeo Faracovi, che tanti di noi hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere, lasciano un vuoto profondo, ma allo stesso tempo ci assegnano un compito: recepire la lectio del loro magistero scientifico, e portare avanti i progetti e le attività cui hanno dedicato le loro vite.

Luigi Ingaliso
Università di Catania

Erika Luciano
Università di Torino

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